La governance dei progetti con Microsoft Dynamicms 365 Business Central
In quest'epoca di enorme cambiamento e di trasformazione digitale, una efficace gestione dei progetti è l'arma…
Domandando al “tuttologo” ChatGPT il motivo per cui sia fondamentale saper mappare un processo di business, si ottiene una risposta esaustiva e ineccepibile (d’altronde non ci si poteva aspettare altrimenti!):
“Mappare un processo di business è cruciale per diverse ragioni che spaziano dall'ottimizzazione delle operazioni all'incremento della trasparenza e del controllo. “
Ottimizzazione, trasparenza e controllo. Obiettivi che qualunque business manager dovrebbe aver tatuato nella propria indole operativa ma che spesso rappresentano orizzonti complessi verso i quali spingersi se non si lavora sodo, e con i giusti strumenti, nel delineare la rotta necessaria per raggiungerli.
Ma quali sono le difficoltà più comuni che si riscontrano quando si tenta di ottimizzare al meglio i processi di business (magari con l’obiettivo di realizzare un “percorso digital”)? Di seguito un elenco di quelle che sono le complessità più frequenti che si riscontrano:
Nel tentativo di ovviare a certe complessità, nel primo decennio degli anni 2000, ha acquisito sempre più importanza l’adozione nelle aziende di procedure e tecniche di Business Process Management (BPM). Una disciplina che utilizza metodi per scoprire, modellare, analizzare, misurare e ottimizzare i processi aziendali. L’approccio a questa metodologia prevede l'identificazione e la documentazione dei vari passaggi e attività che costituiscono un processo, con l'obiettivo di comprendere come vengono eseguiti, quali risorse sono impiegate e come avviene la trasformazione dei dati nel corso del flusso di lavoro.
Per concretizzare certi obiettivi e poter realizzare flussi di business modellando dall’inizio alla fine le varie fasi di un processo aziendale, nasce il Business Process Model and Notation (BPMN).
Si tratta dell’elemento chiave per la gestione dei processi aziendali, perché illustra visivamente una sequenza dettagliata di attività e flussi di informazioni necessari per completare un processo.
Alcuni cenni storici: la Business Process Model and Notation è stata creata dal Business Process Management Initiative (BPMI) e ha attraversato diverse revisioni. Nel 2005, questo gruppo si è unito all'Object Management Group (OMG), che ha preso in carico l'iniziativa. Nel 2011, OMG ha rilasciato BPMN 2.0, rinominando il metodo in Business Process Model and Notation. Questo ha portato alla creazione di uno standard più dettagliato per la modellazione dei processi aziendali, utilizzando una gamma più ampia di simboli e notazioni nei diagrammi dei processi aziendali.
Il BPMN permette di costruire dei diagrammi di processo (BPD – Business Process Diagram) che rappresentano dei grafi o reti costituite da ”oggetti” rappresentanti le attività di processo, collegati da flussi di controllo che definiscono la relazione logica, le dipendenze e l’ordine di esecuzione delle attività stesse. Il principale vantaggio del BPMN è che si tratta di uno standard con una sintassi chiaramente definita.
Inoltre, la maggior parte degli strumenti di modellazione supporta il BPMN, rendendo più semplice condividere e modificare i diagrammi anche utilizzando software diversi.
Oggetti di flusso
Oggetti di collegamento
Swimlane
Artefatti
Nella piattaforma ECM di Logical System, iKnow, il product manager può trovare un modulo integrato di BPMN editor (precisamente BPMN.io, un BPMN 2.0 web modeler) con il quale progettare i proprio workflow rendendoli poi attivi per gli utenti coinvolti.
I moduli iKnow saranno dunque disponibili per gli utenti coinvolti per avviare, avanzare e chiudere i processi realizzati al fine di mappare un intero flusso di business per ogni area e per ogni key users.
Elementi quali eventi, swim lane, sub-process, ecc…vengono organizzati dal progettista per realizzare un flow chart che copra totalmente tutte le sequenza mono o pluri-direzionali presente in un reale business process.
Al momento della pubblicazione, ogni elemento confluisce nelle logiche della suite iKnow, consentendo, da lì in avanti, di avviare quel processo secondo policy e gerarchie ben stabilite.
Il front-end di iKnow rappresenta dunque l’interfaccia attraverso il quale, tutti gli utenti coinvolti nel processo, hanno modo di registrare informazioni per scatenare possibili eventi del processo, monitorare lo stato di avanzamento del workflow o per consultare e/o catalogare documentazione.
Avere una soluzione sw in grado di combinare uno strumento di progettazione BPMN (design time) con un applicativo web based intuitivo e fruibile anche in mobilità che garantisca l’avviamento e l’evoluzione del processo stesso (runtime), consente di poter analizzare al meglio gli obiettivi aziendali, facilitare l'identificazione di aree di miglioramento, supportare una gestione più efficace e trasparente ma, soprattutto, ottimizzare concretamente i processi di business avanzando, quanto possibile, un percorso efficace di digital transformation.
In quest'epoca di enorme cambiamento e di trasformazione digitale, una efficace gestione dei progetti è l'arma…
Il titolo dell’articolo è quanto di più scontato ed inutile potessi scrivere.
Il 28 giugno 2025 entra in vigore l’European Accessibility Act (EAA). Per le aziende italiane questo…